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VIAGGIO NELL’AFRICA IGNOTA

IL CONTINENTE NERO TRA ‘800 E ‘900

NELLE IMMAGINI DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA

L'Africa della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del ‘900 è ancora un Continente in gran parte sconosciuto sia per gli Europei che per il resto del mondo. I primi a penetrarla in veste di conquistatori e di mercanti dopo la caduta dell’Impero romano sono gli Arabi che, mossi dalla fede islamica sotto forma di Jihad armata, molto funzionale anche alla loro fame di terre e di commerci, non solo conquistano il nord Africa ma aprono le tratte trans-sahariane. A loro si deve la creazione delle vie del sale, delle spezie, degli schiavi e dell'oro rimaste attive fino ai primi del ‘900. Sempre gli Arabi, in veste di schiavisti e di mercanti, sono i più assidui frequentatori delle regioni dei grandi laghi e delle coste orientali africane. Che conoscono anche un evento straordinario: la visita delle incredibili e gigantesche navi in legno di 50 mt. della flotta imperiale cinese, che nel corso dei secoli XIV, XV e XVI, attracca a più riprese nei porti naturali e artificiali di tutta la costa orientale e in particolare del Kenya e della Tanzania. Poi -caso unico e raro della storia- se ne tornano a casa senza conquistare e neppure stabilire reti commerciali, non lasciando nessuna testimonianza del loro passaggio. 

Gli Europei -che invece di conquiste via mare e di basi commerciali armate se ne intendono- cominciano a circumnavigare l’Africa a partire dal XV secolo. Sono i Portoghesi i più avventurieri alla ricerca di un passaggio a Oriente che cercano in più spedizioni finché non hanno successo. Ma per loro l’Africa è solo terra di passaggio costituita da porti sicuri e basi commerciali per la loro personale via delle spezie che li renderà ricchi e imperiali. Nell’entroterra non ci entreranno praticamente mai. Così come la maggior parte degli Europei fino alla seconda metà dell’'800: quando il cosiddetto Continente nero  diventa invece meta di ardite spedizioni e della fame di conquista delle potenze coloniali. Al seguito degli esploratori arriveranno poi flotte ed eserciti che conquisteranno l’intera Africa. In prima fila gli stessi Portoghesi, Belgi, Inglesi, Francesi. E infine Tedeschi e Italiani. Al nostro Paese è riservata l’Africa Orientale. Prima la Somalia, quindi l’Eritrea e infine l’Etiopia, che riusciremo a conquistare -a suon di tentativi falliti e ripetute cannonate- solo con la guerra del ’36, che ci costerà le sanzioni internazionali ma ci darà l’illusione di essere un potenza un po’ stracciona ma sicuramente imperiale.

La Società Geografica Italiana conserva numerose testimonianze e migliaia di immagini organizzate in collezioni delle tante spedizioni italiane (e non solo) a partire dagli ultimi decenni dell’'800 fino alla Seconda Guerra Mondiale. A realizzare le fotografie erano in alcuni casi fotografi professionisti al seguito delle spedizioni, in altri gli stessi esploratori, spesso appassionati e preparati utilizzatori del mezzo fotografico. Nei loro scatti -di ritratto, di reportage e di paesaggio– mostrano come dovessero apparire ai primi visitatori occidentali le popolazioni e i panorami di quello che all’epoca era il Continente meno conosciuto del pianeta. L’esposizione si snoda, perciò, attraverso le più belle immagini conservate dalla S.G.I., in un affascinante percorso che attraversa molti dei paesi di cui si compone l’Africa. Un viaggio che, partendo dall’Africa Orientale all’epoca delle colonie italiane, ci porta nell’Africa Sub Sahariana, quindi nell’Africa delle foreste equatoriali e fin giù nell’Africa Australe. Un viaggio fotografico che ben fa capire come tanti Occidentali si potessero (e possano) ammalare di quello che una volta veniva definito il mal d’Africa, quella sensazione di nostalgia che prendeva chi aveva visitato il Continente rendendogli difficile starne lontano.

Le collezioni da cui sono tratte le immagini sono: Leopoldo Traversi, Vincenzo Filonardi, Seconda Spedizione Bottego del 1895 (fotografie realizzate da Carlo Citerni), Lincoln De Castro, Missione Tancredi al Lago Tana del 1908 (fotografie realizzate da Maurizio Rava), Missione Tancredi al Piano del Sale del 1909 (fotografie realizzate dello stesso Alfonso Maria Tancredi), Missione Citerni per la delimitazione dei confini italo-etiopici del 1910-1912 (fotografie realizzate dallo stesso Carlo Citerni), Ostini (fotografie realizzate dalla Regia Agenzia commerciale d’Italia a Gondar), De Vecchi (fotografie realizzate da anonimi), Alberto Pollera, Missione Dainelli al lago Tana del 1937 (fotografie realizzate dai componenti della spedizione), Missione biologica Zavattari Sagan-Omo del 1939 (fotografie realizzate da Oreste Maestri), Levi Bianchini (fotografie realizzate da anonimi), Paolo Pasi, Guido Bonarelli (fotografie realizzate da autori vari), Missione Cattolica di Asmara. Alle collezioni di origine italiana si aggiunge quella francese relativa alla seconda missione dell’Expédition Citroën Centre Afrique (1924-1925) che toccò la maggior parte dei paesi africani attraversando da nord a sud e da est a ovest il Continente. Promossa dalla casa automobilistica Citroën, fu documentata dai fotografi e operatori Georges Specht e Léon Poirier.

a cura di

Alessandro Luigi Perna

 

una produzione di

Eff&Ci - Facciamo Cose

 

per il progetto

History&Photography

immagini di 

Archivio Fotografico Società Geografica Italiana

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