NICOLA UGHI. SEDICI NONI.
La realtà in formato cinetelevisivo.
Boccadarno –rientro all’ora blufebbraio 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Una notte ho sposato una sirena, e nessuno mi credeva ma era lei che muoveva il mio sorriso al ritorno... | Bocca d’Arno (PI) – Ora blunovembre 2011 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: ...e la festa silenziosa che trovammo era fatta poi di sguardi e di respiri misurati dall’arrivo del tramonto, quando il mare sposa il fiume e si riposa. | Massaciuccoli - alba / febbraio 2009Nidascalia in poesia, di Matteo Pelliti: La nascita ti ha obbligato a mescolare il sonno degli occhi con l'acqua dolce della terra che ti ha generato. Per questo da lì non saprai allontanarti mai abbastanza. |
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Civita Castellana (VT), greggeluglio 2007 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: La luna non ha mai risposto a quella famosa intervista e a noi molto ancora resta da sapere di questo transitare lento e mortale. | Massaciuccoli, piena del lagomarzo 2009 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: A chi parla questo codice di linee mute piantate nell'anice? Indivisibili, infissi, indicibili spazi per voi, umani, ormai troppo impazienti per capire il nostro linguaggio. | Castelrotto (BZ) – spot di luce nelbosco / luglio 2011 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: La loro saggezza sconfinata, si è composta prima che la parola venisse al mondo, e il numero che si fa schiera ci meraviglia in una scoperta semplice e inimmaginata: ci son più alberi che stelle. |
Saltria – Alpe di Siusi (BZ)la chiesetta del rifugio Zallinger / Luglio 2011 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Se quando ascolti con molta attenzione trovi solo un fruscio a rispondere alle tue domande, non escludere che proprio quello e quello soltanto sia la voce di un Dio. | Londra – The Shard / marzo 2014 | Alpe di Siusi (BZ) – Sassolungo eSassopiatto, con baite / luglio 2013 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Spezzare il pane, raccogliere l’acqua, piegare il fieno, lo vedi com’è finto il tempo-freccia della modernità? Piegare il fieno, raccogliere l’acqua, spezzare il pane, il cerchio che ci guida sotto il sole. |
Le Mont St.Michel (F) – vista versoterra – agosto 2012 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Su questa pioggia orizzontale non sai dove posare gli occhi, allora li lasci trascinare via, a riva dal cavallo a galoppo d’acqua che prima arriva e poi se ne va. | Genets (F) – vacanzieri – agosto2012 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Distratti dal tempo passato a invecchiare, guardiamo le pietre scavate dal mare col fastidio indolente del verificare che tutto questo mondo ci sopravvivrà. | Plan de Corones (BZ) – a pistechiuse / febbraio 2015 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: La grande vittoria dell’uomo non fu il fuoco rubato da Prometeo ma la sconfitta dell’attrito. In ogni meccanismo levigato d’ingranaggi e sfere si rovescia l’anatema dell’Eden perduto: “Lavorerai con fatica!” |
Acquario di Genova (GE) – la vascadei delfini / marzo 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Non pensare di saper usare meglio il tuo pensare, perché noi evitiamo ogni guerra con un fischio soltanto. Chissà se la libertà sia dal vetro di qua, o di là. | Tirrenia (PI) – orizzontesettembre 2012 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Ti dico che puoi partire, ti dico che puoi tornare, ti dico che sta alla vita l'elenco infinito delle possibilità. | Bari – Militi a San Nicolamaggio 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Ognuno ha promesso qualcosa che poi non potrà mantenere, giurando sull'alba che arriva per prima, con luce di seta. |
Marina di Pisa – Libecciata diFerragosto / agosto 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Qualcuno ha scavato un disegno, due linee sul mare, una mappa, la linea di costa che muta nel tempo come una faccia che cede alla tentazione di non invecchiare, e si ferma ad aspettare sempre nuove affioranti verità. | Baarle Nassau (NL) – tra Hopper eMagritte / agosto 2013 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: La vita, senza istruzioni per l'uso, ogni tanto s'incanta a spiare gli altri vivere, quando la luce gialla abbassa il focolare a stanza, rifugio. | Espinho (P) – pescatore / marzo 2016Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Tre, uno, uno due, uno, uno, alfabeto di numeri e linee retiniche, reti da pesca per l'iride. |
Espinho (P) – oceano, coppie egabbiano solitario / marzo 2016 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: In equilibrio, una bilancia piantata nel cielo misura la forza di gravità dei sogni, delle parole, delle piume, del sale, dei passi sbagliati e di quelli indovinati. Quanti affanni inutili portate, voi uomini! | Figueira da Foz (P) – Aluga-semarzo 2016 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Cosa dici? - Niente. - Scusa, mi sembrava di averti sentito scricchiolare. - No. - Ah. - Forse… - Sì? - No, niente. | Lungomare di Aspra – Bagheria (PA):contemplazione / marzo 2016 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Alla rosa dei venti aggiungemmo nuove direzioni del silenzio: un cenno col mento, uno di sopracciglia, uno con l’indice a segnare la rotta segreta di una piccola confessione. |
Palermo – Foro Italico: tramontangomarzo 2016 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Il tempo dispari dei passi ci ha unito per strada guidati dal ritmo, dal vento, dal suono di scarpe che s'incontrano per nostalgie infinite, dove le gambe stanche parlano al posto di bocche silenziose e occhi che scelgono. | Paris – Roubaix (F) – spettatoriaprile 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: I velocisti sfideranno ancora la pianura con la solidarietà di un arco fatto a ventaglio. E noi saremo lì, a urlare forte controvento. | Stia in Casentino (AR) – faggetaottobre 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Ho sognato un città, ero sdraiato per strada e contavo i lampioni poi, aperti gli occhi, ho visto migliaia di rami e ho avuto paura di perdermi dentro una fiaba. |
Bruxelles – la nouvelle Europegiugno 2013. Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Che questo recinto alla fine esploda, o che ci sia ancora speranza lo vedrai dalla torsione di un collo e da una ruota in equilibrio sull'onda, dal rassegnato vuoto che non a tutti loro sarà assegnato. | Dusseldorf (D) – lungoreno notturnofebbraio 2016 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Eppure esiste ancora un punto in cui il “modo odierno” ascolti le ragioni dell'erba, dell'acqua, del vento? È il punto in cui trovano equilibrio ciò che da sempre scorre con ciò che non sta mai fermo. | Dusseldorf (D) – Reno in pienafebbraio 2016 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: “I vicoli e calli ove non potevo entrare, vedendoli solo dall'alto al passaggio, sono larghi dai venticinque ai trenta centimetri” (Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver) Noi stessi miniature di civiltà che potrebbero essere migliori, ci osserviamo sospettosi come da una riva estranea, nascosti in finestre mute aspettiamo di vedere passare, credendolo nemico, un noi straniero. |
Marina di Pisa – Fratello mare,sorella onda / maggio 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Preghiera in atomi d'ossigeno e d'idrogeno, l'infinitamente piccolo che scava la pietra è la fiducia che tiene insieme, particella su particella, intero il Creato. | Polignano a Mare (BA) – leggo ilgiornale / maggio 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Nessuno mi aspettava più, libero di fermarmi qui a misurare la personale preghiera quotidiana che dista poche pagine dai risultati sportivi ai necrologi, piccoli romanzi in corpo 9. | Pisa – riflessi di capodannogennaio 2014 Didascalia in poesia, di Matteo Pelliti: Abbiamo imbottigliato il fiume della dimenticanza e addomesticato i figli di Ipnos, il sonno, in gocce sonanti che donano riposo, con sguardo liquido di ansiolitici all'alba di un anno nuovo. |
La mostra di fotografie in grande formato di Nicola Ughi -accompagnate ciascuna dalle poesie di Matteo Pelliti, poeta e autore che ha collaborato tra gli altri con Simone Cristicchi e Moni Ovadia - proietta davanti ai nostri occhi la realtà in una prospettiva particolare: quella del formato cinetelevisivo, un taglio delle immagini che fa parte del nostro immaginario iconografico collettivo contemporaneo.
A spiegare la sua scelta stilistica è lo stesso autore: “Ho sempre voluto tagliare alcune delle mie foto – spiega - in un formato che viene usato solo in genere per il video: il 16/9.
È il formato panoramico del cinema e della televisione.
Una suggestione visiva che in qualche modo trasfigura geometricamente lo spettacolo del mondo”.
Nicola Ughi con le sue opere, tratte dai suoi lavori sul paesaggio naturale e urbano, sia di ricerca personale che commerciali, approfondisce la sua ricerca sulla visione umana. E ci invita a riflettere sulla rappresentazione iconografica della realtà che passa attraverso la fotografia, la televisione e il cinema e sulla commistione possibile tra le tre arti contemporanee sorelle che si nutrono primariamente di immagini per narrare la realtà che ci circonda.